Buci Sopelsa è nata a Venezia sotto il segno dell’ariete in una famiglia di artisti e musicisti.
Le influenze astrali, quelle dell’ambiente domestico e non ultime quelle elargite da Venezia, si combinano a creare una personalità dagli spiccati caratteri di indipendenza e originalità, mentre un’educazione fuori dalle norme accentua quelli di ribellione ai conformismi, enfatizzando l’esigenza di vivere una vita inventata giorno per giorno, al di là di schemi precostituiti o passivamente accettati.
“Sono nata con la matita in mano e l’odore, anzi il profumo, dell’acqua ragia nelle narici, il gusto del colore negli occhi”.
Passa attraverso varie esperienze, da quella di illustratrice per libri, a disegnatrice di accessori per l’abbigliamento, approdando infine, fermandosi a lungo, al ruolo di stilista di moda; impegno che l’assorbe quasi totalmente per un certo numero di anni e le da molte soddisfazioni.
Verso i quarant’anni (il lavoro seppur affascinante e di “moda”, sempre routine è!) Buci sente l’esigenza di rimettere in discussione scelte e obbiettivi.
Irrequieta e curiosa, ha viaggiato in tutto il mondo, creandosi situazioni di vite “parallele”…una sola non le basta.
La pittura è l’unica attività che l’ha accompagnata nell’arco di tanti anni perché, “ non include routine: ogni opera è un’emozione diversa dalla precedente, una sfida che si ripete, un momento di verità con se stessi.”
Per qualche tempo la sua vita scorre su binari paralleli: da un lato il recupero di spazi per lo studio e il cavalletto, liberandosi e smontando il castello di impegni che con l’andar del tempo si era costruita, dall’altro l’introspezione..” uno dei viaggi più interessanti nella mia lunga carriera di viaggiatrice accanita”.
Dal 1988 la pittura diventa il suo impegno prioritario anche se, come “creativa” continua ad accettare consulenze nel campo della moda o del design, purché stimolanti.
Nel 2000 viene pubblicato il suo primo libro dove racconta la sua reazione e la sua complicità alla sconcertante notizia che suo figlio maggiore, bello, atletico e che ama riamato le donne si sente intimamente donna lui stesso ed è intenzionato a vivere la sua realtà alla luce del sole.
Il libro, che suscita un grande interesse mediatico, viene ristampato nel 2006, riveduto e corretto, con il titolo “BARBA ben rasata e un filo di ROSSETTO” e con la prefazione di Alessandro Cecchi Paone.
Nel maggio del 2008, un secondo libro dal titolo “Tr@nscritti”, si aggiunge al primo a completamento di un tema, quello dei transgender, poco conosciuto e troppo spesso frainteso.
Nel 2011, in collaborazione con un gruppo di giornaliste e scrittrici " Non è un paese per donne" edito da Mondadori e da pochi giorni viene pubblicato " Uscita obbligatoria" da Europa edizioni.